Mentre con la primavera celebriamo il risveglio della terra mi piace ricordare la recente scomparsa di Fulco Pratesi, una figura di spicco nel panorama ambientalista italiano, che ha lasciato un grande vuoto insieme però a un’eredità preziosa e importante.
Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, è stato infatti un ambientalista e visionario di grande spessore, con un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente nel nostro Paese.
In qualità di divulgatore ha saputo comunicare l’importanza della natura con passione e competenza, sensibilizzando l’opinione pubblica e ispirando generazioni di ambientalisti.
È stato un coraggioso difensore della biodiversità spendendosi per la tutela delle specie animali e vegetali, consapevole del valore intrinseco della diversità biologica e del suo ruolo fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi.

Il suo pensiero – che sempre mi ha affascinato e ispirato – ci invita a riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente e sulla necessità di un impegno concreto per la sua tutela.
Al riguardo, se è vero che la COP 29, tenutasi nel novembre scorso a Bacu in Azerbaigian sotto l’egida dell’ONU, rappresenta un passo verso la giustizia climatica, bisogna però riconoscere che ancora molto resta da fare e proprio guardando all’eredità di Pratesi risulta urgente chiedere ai leaders mondiali decisioni ambiziose e coraggiose che con la forza della scienza e della ragione riescano a contrastare posizioni come quelle sbandierate da Donald Trump, da poco rieletto presidente USA, che segnano una pesante regressione nell’impegno per la salvaguardia del pianeta.
Come ha insegnato Fulco Pratesi ricordiamo che per costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni ogni piccolo gesto conta, e insieme si può fare la differenza.
La natura è la nostra casa e dobbiamo prendercene cura. Non lasciamo che l’indifferenza e l’egoismo ci privino della bellezza e della ricchezza del nostro pianeta. Troviamo la forza e la motivazione per continuare la sua opera e costruire un futuro in armonia e pace con la natura. Nonostante queste sfide immense e le pericolose derive che possono minare la sussistenza stessa dell’ecosistema, rimango ottimista sulla possibilità di invertire la rotta e sul potenziale delle nuove generazioni: vedo un futuro in cui il cambiamento climatico sarà affrontato con determinazione e innovazione.
Le generazioni future beneficeranno di una conoscenza più profonda dei limiti del nostro pianeta e delle opportunità che si nascondono in un approccio sostenibile.
Se i giovani si impegneranno con creatività, empatia e coraggio, possiamo immaginare un mondo con città verdi, economie circolari, energia pulita e una società più giusta e armoniosa. Sarà una battaglia dura, ma guidati dall’esempio di persone come Fulco possiamo costruire un pianeta degno di essere chiamato casa di tutti.