Cari amici del Sella,
vorrei innanzitutto ringraziarvi della vostra presenza e del vostro impegno a favore del creato nella nostra comunità e lo faccio riprendendo un messaggio che ho ricevuto tempo fa da p. Franco, missionario comboniano in Colombia.
DALLA LOGICA DEL CONSUMO A QUELLA DEL DONO
«Nella nostra comunità -scrive p. Franco -abbiamo deciso che quest’anno io dedichi una parte del mio tempo ad avvicinare le decine o, probabilmente le centinaia di uomini, donne e giovani drogati che girano nel quartiere. Ho scelto per iniziare da una panchina che loro hanno costruito sotto un albero e l’hanno pitturata di rosso. Lì a qualsiasi ora del giorno e della notte c’è sempre un gruppetto di persone sedute a drogarsi. Da un mesetto ho iniziato ad andare a sedermi con loro due o tre volte per settimana ad ascoltarli e chiacchierare».
P. Franco ha individuato una panchina come luogo per evangelizzare le persone che gli sono state affidate. Cari amici del gruppo Sella ho pensato a voi, che in questi anni vi siete seduti su una panchina ad ascoltare il grido della terra che, come ci ricorda papa Francesco, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia: «Mai -scrive il papa -abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli».
Su questa panchina simbolica, fatta di incontri, di approfondimenti, di discussione, di amicizia avete invitato le persone del nostro quartiere ad ascoltare il grido della terra per far crescere in tutti la consapevolezza che è necessario, se vogliamo salvare la nostra casa comune, passare dalla logica del consumo alla logica del dono, della restituzione.
Anche in questo caso le parole di papa Francesco ci vengono in aiuto. «Quando pensiamo alla situazione in cui si lascia il pianeta alle future generazioni, entriamo in un’altra logica, dal consumo a quella del dono gratuito che riceviamo e comunichiamo. Se la terra ci è donata, non possiamo più pensare soltanto a partire da un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale. Non stiamo parlando di un atteggiamento opzionale, bensì di una questione essenziale di giustizia, dal momento che la terra che abbiamo ricevuto appartiene anche a coloro che verranno».
Concludo ringraziando il Lino e tutto il gruppo Sella per essere stati panchina sulla quale la nostra comunità tante volte si è seduta a immaginare un mondo diverso, un mondo solidale e di pace.
Don Paolo